Blog di Redazione
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Studiosi, attivisti, testimonial, influencer, associazioni, storie di vita, psicoanalisti, drag queen, famiglie arcobaleno, cattolici LGBTQI+, giornalisti, artisti: un libro che mette insieme punti di vista diversi sulla cultura queer come leva di evoluzione socioculturale.
Un libro mai visto: Queer, a cura degli artisti Karma B., è un Mag-Book (giorna-libro) che mette insieme studiosi della psiche e del comportamento umano come Massimo Recalcati, Vittorio Lingiardi e Roberto Baiocco, massimi esponenti italiani della psicologia 4.0, con artisti del calibro di Loredana Bertè, Immanuel Casto, Giulia Anania, il Premio Ubu 2016 Tindaro Granata o Lilith Primavera, protagonista della nuova serie Le fate ignoranti di Özpetek, con giornalisti come Francesca Vecchioni, founder di Diversity Lab e Pasquale Quaranta, della divisione digitale del Gruppo Gedi e founder di OMO – Osservatorio Media e Omosessualità, fino allo chef Marco Bianchi, conduttore tv per la RAI, Premio America della Fondazione Italia USA della Camera dei deputati, o Andrea Rubera, portavoce dell’Associazione di persone LGBTQI+ cristiane, Antonella Palmitesta, Presidente di NUDI, la prima Associazione Nazione di Psicologi per il benessere delle persone LGBTIQ+, Giulia Lo Russo, chirurgo plastico esperta in chirurgia di riassegnazione di genere, ai giovanissimi attivisti del Collettivo Prisma dell’università La Sapienza di Roma, e tanti altri.
Un mag-book che apre
una nuova era socioculturale
Un lavoro enorme, spiegano i due curatori, con l’obiettivo di aprire una nuova era socioculturale capace di un dialogo basato sul valore: “La cultura queer – dicono i KarmaB. – da sempre basata sulla intrinseca capacità di trasformazione, cambiamento, viaggio, mediazione, potrebbe avere non già una responsabilità in misura maggiore, ma un alfabeto più preparato per evolvere e indicare nuove direzioni verso un orizzonte di innovazione. Per farlo ci vuole coraggio, proprio quello che la comunità LGBTQI+ è abituata a trovare da sempre nei rapporti con la società, con la famiglia, persino con se stessa. Quello necessario ad attraversare il passaggio che stiamo vivendo verso un’epoca nuova, già visibile ma non ancora delineata, quindi incerta, instabile, forse angosciante ma comunque piena di speranza. Chi è abituato a trasformarsi, a cambiare, ad adattarsi è più a suo agio in un’epoca liquida nella quale chi ha un pensiero fluido naviga meglio“.
Un libro che non esiste in alcuno scaffale del mondo, capace sia di rappresentare le mille sfumature della comunità LGBTQI+, sia però anche il resto del mondo, cosiddetto cisgender, perchè il tema è sì, l’identità, ma a partire da un nuovo umanesimo che si concentra sul più potente comune denominatore tra gli esseri, la vita: “Leggere tutti i contributi di questo numero – afferma Eugenia Romanelli, founder del Movimento Culturale ReWriters e direttrice della collana dei Mag-Book – è stato un bagno in un sogno, dove tutte le rappresentazioni del sè danzano empaticamente in un’unico passo, ciascuno col suo ritmo, nella consapevolezza che al centro del desiderio risiede il bene comune e che la collettività è una sola e sta dalla stessa parte, quella del cuore. Un lavoro maestoso: non ho mai visto un’unica voce, carismatica, aggraziata e potente, composta da registri e timbri così diversi, una sorta si orgia laica di punti di vista, una connessione di saperi condivisi capace di coinvolgere tuttə come il più armonico dei cori, uno specchio dove ognuno può riconoscersi nel proprio riflesso“.
E così le contro-narrazioni prendono la parola, dagli studi sulle famiglie omogenitoriali di Baiocco, al racconto di un matrimonio tra due uomini che diventa, per transizione, quello tra uomo e donna (Ondadurto Teatro), dalla storia di una madre di una bambina transgender (Vivian), alle parole di Recalcati, che spiegano le ragioni dell’odio (anche quello omolesbobitransfobico), passando per il Manifesto degli studenti LGBTQI+ (Collettivo Prisma), e arrivando al racconto biografico di Loredana Bertè. E poi l’impegno sulla trasformazione del linguaggio inclusivo (Quaranta, Vecchioni), la storia del coming out di un divo della tv (Bianchi), le illustrazioni di una cantautrice del calibro di Giulia Anania, l’attivismo dell’artista Immanuel Casto, la sala operatoria di riassegnazione di genere (Lo Russo) e la stanza degli psicoterapeuti specializzati in salute LGBTQI+ (Palmitesta), il rapporto tra fede e identità sessuale, chiesa compresa (Rubera), la prima pièce teatrale su una famiglia di padri (Granata).
Insomma, 100 pagine necessarie per capire il nuovo mondo, quello in cui cresceranno i nostri figlə, una sorta di insight e preconizzazione sul futuribile, non una presa di posizione ma una carrellata di interrogativi utili per cercare una risposta autentica, vivace, feconda.
La presentazione di questo numero avverrà il 4 agosto alle 18.00 su questo sito, alla pagina dei Mag-Book, ma anche sui canali social di ReWriters Magazine (qui per Facebook, qui per YouTube): Eugenia Romanelli e i KarmaB. condurranno una maratona con i contributor stellari che hanno donato al Movimento il loro tempo e il loro punto di vista, artigiani, designer, operatori di un futuro più giusto, portatore di verità e figlio di questa ineluttabile rivoluzione valoriale.
Un oggetto cult
Strepitoso il debutto con ReWriters dello street artist Lucamaleonte, che ha realizzato la copertina-opera d’arte che fa anche di questo del Mag-Book un oggetto cult (ogni Mag-Book è una serie limitata di sole 1000 copie): “Dopo la fortunata collaborazione con gli street artist Sten Lex e Ivan – spiega Romanelli – stiamo andando avanti e abbiamo inserito nella collezione della nostra ReWriters Art Web Gallery anche lui, un visionario riscrittore al 100%, scelto da Banksy al celebre Cans Festival del 2008. Ogni copertina dei nostri Mag-Book infatti, è anche un’opera d’arte certificata e firmata dall’artista, donata al nostro Movimento Culturale che a questo punto vanta un portfolio unico al mondo e acquistabile sul nostro shop“.
“Ho voluto rappresentare questo numero del Mag-Book così complesso, delicato e coraggioso con un simbolo che parla del nostro oggi e del prossimo domani – dice l’artista – e cioè lo schwa“.