di Eugenia Romanelli
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Bertè, regina assoluta del rock italiano, accompagna le sue giovani star in vetta e parla di identità e non-binarismo dalle pagine di ReWriters.
L’ho appena ascoltato, già ballato, già goduto. E durerà, è una promessa. Il brano (ascoltalo qui) è stato annunciato tre giorni fa su Instagram dalle due ragazze (mamma e figlia, si chiamano così tra loro).
Emma ha scritto sul social: “Questo non è un classico pezzo estivo! Questa canzone per me è un pezzo di storia, la mia! Sono onorata e orgogliosa di sganciare questo missile insieme a Loredana Bertè, La mia mamma rock!!! CHE SOGNO INCREDIBILE”. Il brano anticipa “Best of ME”, il progetto discografico di Emma Marrone con cui l’artista celebrerà i suoi primi 10 anni di carriera, in uscita venerdì 25 giugno e già disponibile in pre-order QUI. Il primo vero featuring con la voce del rock italiano: una gioia esplosiva per l’artista, donna irriverente QB per essere benedetta dalla nostra Maleficent (la mia Loredana Bertè me la rappresento esattamente così).
Sul disco Emma dichiara: «Best of ME. È un punto di arrivo, ma è anche un nuovo punto di partenza. È il riassunto di ciò che ho realizzato in questi 10 anni e una riflessione su ciò che ancora ci sarà da fare. È la parte migliore di me, che voglio donare a voi, la mia Brown Crew. Quello che mi auguro per i prossimi 10 anni è continuare ad essere libera da giudizi e pregiudizi, continuare ad essere coraggiosa, riuscire sempre a cogliere al volo le occasioni, anche quelle che fanno più paura. Perché nella vita non si finisce mai di imparare. E io voglio continuare a farlo, per tutti quelli che, invece, non possono più. Voglio continuare ad inseguire i miei sogni. Perché sono convinta che con l’arte e la bellezza riusciremo ad essere migliori».
Si diverte eccome, Loredana Bertè, a scegliere i talenti e accompagnarli. La vediamo reduce dal duetto con Giordana Angi, Tuttapposto, già tormentone, che celebra la rinascita post-Covid: Staremo tutti appiccicati/Che ce lo leggi in faccia/Vogliamo stare appiccicati/Che ci toccano le braccia/Ci metteremo tutti in fila/In fila per la fila/Si paga pure il sole/Se arriva anche quest’anno./E ritorniamo nelle strade/Siamo migliori anche a ballare/Allora twist, twist/E allora twist again.
Una donna riscrittrice a tutti gli effetti, da sempre, con la sua stessa vita. Eccentrica per natura, non si è mai messa in posa, perchè celebrare i margini è ed è sempre stato per lei una straordinaria dote naturale. Dote che, per diventare dote, ha attraversato l’inferno, come sempre per chiunque accade, e con chiunque si sottointenda chiunque abbia il coraggio di cercare la propria vita, quella autentica, senza cedere al bisogno rassicurante ma mortale di conformarsi ai modelli composti e monchi proposti dall’esterno.
Il 10 agosto uscirà un’altra sua chicca, un contributo per la collana editoriale ReWriters Mag-Book: “Queer”, a cura dei Karma B., vede infatti, tra gli altri, anche un articolo di Loredana sulle identità LGBTQI+. Sarà un numero da collezione a tutti gli effetti, vista anche la copertina, realizzata appositamente ed in esclusiva per la collezione della Web Art Gallery di ReWriters dallo street artist Lucamaleonte, vero pezzo da novanta nel panorama internazionale dell’arte urbana.
Cara Loredana, vuoi accettare il Premio ReWriters come riscrittrice dell’immaginario? Hai riscritto tutti i codici della musica, dell’arte, della vita, e adesso anche della Terza Età, dicendo alle donne, a tutte le donne, che non siamo bambole a scadenza, come ci ha insegnato lo sguardo maschile, e anzi, abbiamo la magnifica responsabilità di guardarci prima di tutto con i nostri, di occhi, e di amarci per ciò che siamo state, che siamo e che saremo. Fino all’ultimo istante di vita. Regine assolute della nostra esistenza e delle nostre scelte. Hasta l’empowerement siempre.