Genova – Controcorrente e ribelle, Loredana Bertè è andata sempre dritta per la sua strada, infischiandosene del giudizio altrui. Che la “signora” della canzone italiana non ami omologarsi al pensiero di massa è cosa nota ai più. Quando però ne va del bene di tutti, la regina del rock italiano, settant’anni compiuti di recente, si adegua a quelle regole che spesso ha osato rompere.
E sui social rivolge agli italiani un accorato appello a indossare la mascherina che, unita a comportamenti responsabili, è considerata un efficace strumento per prevenire i contagi da coronavirus, tra l’altro in aumento in Italia: «A nessuno piace portare una mascherina sulla bocca, io che per prima ho sempre rotto…le regole, oggi vi dico che essere liberi equivale ad essere capaci di autogovernarsi e dunque di seguire semplici norme di comportamento per cercare di tornare il prima possibile alla libertà VERA – scrive su Facebook la cantante– Con un comportamento disciplinato possono scendere i contagi e potremo tornare alla nostra vita, al nostro lavoro. Oggi conosciamo le caratteristiche di diffusione del virus e con pochi gesti quotidiani come l’utilizzo delle mascherine, il distanziamento sociale e l’igiene personale possiamo sperare di riconquistare al più presto la nostra indipendenza, limitando così la circolazione del nostro comune nemico, il virus. Cerchiamo di goderci questa “diversa” libertà, cerchiamo di collaborare invece di farci la guerra. L’economia deve ripartire…assolutamente!‘La mia libertà inizia dove finisce la vostra’».
Un invito che se da una parte ha raccolto migliaia di like e consensi, dall’altra ha scatenato il disappunto dei negazionisti e dei no mask che l’hanno ferocemente attaccata: c’è chi le ha dato della «venduta», chi l’ha definita «serva del sistema» e chi l’ha accusata di essersi in qualche modo piegata a quella che loro definiscono una «dittatura sanitaria».