Non solo Chiara Ferragni, ieri diventata virale. Il brutale omicidio del giovane Willy Monteiro Duarte ha sconvolto l’Italia, mondo dello show business in testa. Loredana Bertè, icona della musica nazionale, ha voluto in tal senso ricordare sui social un episodio razzista capitatole 40 anni or sono.
Negli anni ottanta avevo una band composta da tutti ragazzi afroamericani: i Platinum Hook. Musicisti americani strepitosi! In un day off del tour, non ricordo bene dove fossimo, arrivammo in un albergo. Io ero già famosa e Aida era con me. All’ingresso, nonostante io fossi una loro cliente da sempre, ci dissero in modo sgarbato che io ed Aida potevamo entrare ma gli altri no perché erano “NEGRI”. “Se non entrano loro non entriamo nemmeno noi”, girai i tacchi li mandai a fanculo e non ci tornai mai più. Sono passati 40 anni e, cosa è cambiato?
Domanda retorica, quella posta da Loredana, che passa così all’attualità, alla cronaca nera che ci porta a pochi km da Roma, dove una banda di energumeni è stata accusata di aver ammazzato a suon di pugni e calci un ventenne.
“Cinque codardi contro un ragazzino. La vita di una persona oggi vale tanto quanto i like di un post. Si è superato ogni limite“, ha tuonato la Bertè. “Bullismo, codardia, razzismo ed altre cose orrende. Urlerei che mi fanno tutti schifo, ma invece, a guardare la foto di quel ragazzino con gli occhi enormi e quel sorriso così dolce, e pensarlo morto, mi viene solo da piangere e non uscire più di casa. Aprite gli occhi, tutti. Perché qui stiamo degenerando all’inverosimile. Si respira aria nazi/fascista ma lo si nega. Quello che è successo a Willy è INACCETTABILE. E deve esserlo per tutti voi. Non si possono tollerare affermazioni o azioni che sono anticostituzionali. BASTA! Ciao Willy“.
Parole chiare, forti, di una donna che si è sempre esposta, senza mai aver paura delle eventuali conseguenze. “Meravigliosa. Concisa e perfetta. Grazie“, ha scritto Tiziano Ferro sui social. “Ti amo“, ha proseguito Asia Argento.
Anche Mahmood, sul suo profilo social, ha voluto ricordare Willy, dicendo basta al razzismo: “Non posso credere di vedere ancora episodi di violenza indifferenza e razzismo in cui un ragazzo di nome William Monteiro Duarte viene assassinato fuori da un locale. Questo episodio di violenza e ignoranza riguarda tutti noi e riguarda una società che abbiamo il dovere di cambiare. Perché non è possibile accettare lo schifo di una storia come questa”.