Domenico Modugno e Mia Martini, sono gli artisti scelti per i primi francobolli ordinari della nuova serie tematica “Le Eccellenze italiane dello spettacolo”
Due grandi protagonisti della musica italiana del Novecento, Domenico Modugno e Mia Martini, sono gli artisti scelti per i primi francobolli ordinari della nuova serie tematica “Le Eccellenze italiane dello spettacolo”, emessi oggi dal Ministero dello Sviluppo Economico. Seicentomila esemplari per ogni soggetto, stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografica, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente, in cinque colori, nel valore di € 0,95 ciascuno. I francobolli raffigurano un ritratto di Domenico Modugno, realizzato dalla bozzettista Tiziana Trinca, e di Mia Martini, opera della bozzettista Isabella Castellana, con le immagini delimitate dal particolare di un disco in vinile. Il ritratto di Mia Martini è tratto da una foto di Mauro Balletti, dello Studio Tallarini, per gentile concessione della signora Gianna Bigazzi. Il francobollo dedicato a Mia Martini è stato presentato oggi a Bagnara Calabra, la città in cui è nata la grande cantante, nel corso di una manifestazione organizzata dall’Associazione Cultura e Spettacolo, promotrice del Premio Mia Martini, in collaborazione con Poste Italiane e il patrocinio del Comune di Bagnara Calabra.
Un ricordo delicato e significativo di Mimì è quello scritto dalla sorella Loredana e contenuto nel bollettino filatelico che accompagna l’emissione, disponibile negli uffici postali e sul sito poste.it.
Loredana Bertè“Imprigionare un’anima libera come Mimì in una fredda biografia sarebbe come tarpare le ali a un gabbiano. Non lo farò. Non c’è bisogno di spiegare ai posteri chi è Mia Martini. A parlare sono le sue canzoni, le sue emozioni, i brividi che è riuscita a trasmettere, fin da sempre.
Per me è stata la mia unica famiglia, da sempre e per sempre. Ho vissuto la mia vita con lei, scontrandoci, incontrandoci, amandoci, lasciandoci e ritrovandoci. Sempre. Per sempre.
Il destino ha voluto che condividessimo, oltre all’arte, anche lo stesso giorno e mese di nascita. Sì perché siamo nate entrambe il 20 settembre, con tre anni di differenza. E lei, da brava sorella maggiore, mi ha sempre difesa, sempre, dentro e fuori casa. Ogni anno, fin da quando ho avuto la fortuna di averla accanto, i nostri compleanni li abbiamo festeggiati sempre insieme, con la stessa torta con su due sole candeline…e a volte non avevamo nemmeno la torta, a volte solo due brioches, ma le candeline non mancavano mai. Quelle due candeline solitarie ma complici e cocciute ci hanno accompagnato per tutta la vita.
Descrivere Mimì è impossibile, lei era immensa. Ho sempre pensato che la vita e l’ambiente musicale avrebbero dovuto riconoscerle di più. È stata un faro. Un carrarmato forte e fragile. È per questo che mi riempie di orgoglio l’iniziativa filatelica in suo onore, un riconoscimento ufficiale e prestigioso, qualcosa che resterà nel tempo e le consentirà, in qualche modo, di continuare a viaggiare arrivando, come solo lei sapeva fare, al cuore più profondo della gente. Per me è stata l’esempio da seguire, l’inarrivabile arte da ammirare.
A differenza di me, Mimì aveva una grande capacità di perdono. Aveva perdonato tutti Mimì. Anche chi le aveva strappato ogni cosa e continuava a contribuire al suo affossamento fatto di superstizione, cattiveria, invidia e colpi bassi. L’hanno uccisa in tanti Mimì. Lei ne era uscita intatta, ma con molte zone d’ombra, con lo sguardo malinconico e le sue tempeste interiori che riversava nelle sue canzoni e che la rendevano ancora più forte. Io no, io non perdono. Non l’ho fatto e non lo farò mai.
“Tu, tu che sei diversa, almeno tu nell’universo…”. Adesso, ufficialmente, fai parte della storia. È una vittoria per tutti. Per tutti quelli che ti hanno amata e per tutti i codardi, bastardi vigliacchi e traditori, che hanno iniziato ad amarti dopo quel 12 maggio 1995, dopo aver contribuito alla tua uccisione. E adesso, come vendetta ai loro atteggiamenti primitivi e meschini, dovranno guardare il tuo sguardo dolce e sognante e dovranno vergognarsi di tutto il male che ti hanno fatto.
La immagino tra le reti dei pescatori di Bagnara, tra le lampare, sul suo scoglio in mezzo al mare. Chiamatela Mimì. Chiamatela ancora Mimì. Continuate a chiamarla a gran voce, forse vi risponderà… perché la sua musica l’ha resa eterna”.