di Grazia Sambruna
La terza edizione del talent per ugole d’oro «Over 60» parte con la prima puntata di Blind Audition: snobbata la voce originale di Lady Oscar, promosso il pronipote dell’autore di O Sole Mio. Inoltre, quasi non si sentono stecche. Lato giuria, Clementino «gerontofilo», Bertè bomba, D’Alessio impercettibile e Ricchi e Poveri timido innesto
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Clementino, un rapper all’ospizio: voto 4
Supponiamo non fosse esattamente questo che immaginava di fare da grande. Il rapper Clementino è invischiato nella giuria di The Voice Senior fin dalla prima edizione del talent ma, come sempre, viene fagocitato dai giudici Over. In quanto quota “giovane”, a 40 anni tondi tondi, tenta disperatamente di portare al programma quella verve che gli altri, forse escluso giusto D’Alessio, già sparano a pallettoni. Ottimo piano B e sempre meglio che lavorare, certo, ma l’utilità di costui all’interno dello show non appare cristallina, almeno in questa prima puntata di Blind Audition. Con berretto al contrario d’ordinanza da vero bad boy, afferma sovente di puntare alla vittoria, ma i concorrenti non lo scelgono quasi mai come coach, forse perché non hanno idea di chi sia. Per darsi un senso, intona all’improvviso Samarcanda cercando di coinvolgere i presenti. In pratica, risponde al fenotipo del sempre entusiasta animatore imprigionato nel luogo di villeggiatura d’arzilli nonnetti. Poteva andare peggio. Poteva piovere in studio. Ossia dal tetto dell’ospizio.
Bomba Bertè che si sente Cristoforetti: voto 8.5
“Io sono nitro e tu glicerina, insieme facciamo una bomba”, Loredana Bertè è la giudice che più sa motivare gli aspiranti concorrenti Over dello show. “Sono come Samantha Cristoforetti, ti porterò tra le stelle”, promette. Il montaggio di questa prima Blind Audition taglia con l’accetta le interazioni tra i giudici, ma l’interprete di Non sono una Signora riesce comunque a splendere ed emozionare, per quanto possibile. Non che ci sia strenua concorrenza, va detto. È lei la favorita dei partecipanti che si avvicendano sul palco: ne mette in saccoccia il maggior numero già nella puntata d’esordio. Ce n’è uno che, addirittura, le consegna il testo di una canzone scritto per la sua voce. Sognava da due anni di farglielo avere. “Se è bello, lo canto”, nicchia Loredana. Da sogno anche i suoi aneddoti: come quella volta al Roxy di New York, sui pattini a rotelle e “contromano” insieme a Federico Fellini. Da artista completa, regala anche un intenso momento di commozione: quando una concorrente intona le prime note di Almeno tu nell’Universo lei si gira immediatamente per sceglierla. “Sei Mia”, le dice. Il pubblico va in standing ovation. Tra l’altro, meritatissima.
Gigi D’Alessio non pervenuto: voto 5
Si sarà stufato della poltrona rossa di The Voice Senior? A giudicare da questa prima Blind Audition, sembrerebbe proprio di sì. La nuova frangetta blu elettrico di Loredana Bertè ha molta più presenza scenica di lui. Gigi D’Alessio, infatti, parla il minimo sindacale, con interventi da 6 politico. Si scalda solo davanti al concorrente che porta O Sole Mio ed è, tra l’altro, pronipote di Giovanni Capurro, autore dello storico brano. Campanilismo e poco più, forse sarebbe il caso di lasciare il posto a un giurato più volenteroso? Gli unici sprazzi di brio li regala, ma pur sempre centellinati, quando bisticcia con Loredana Bertè. “Se continui così, ti graffio la macchina”, la minaccia scherzosamente. “Fai pure, tanto nemmeno ho la patente. Io giro in monopattino”, lo incalza lei, da vera regina di malvagità. Dopo ogni tentata scaramuccia, Gigi esce pesto, anche se il montaggio non ce lo mostra mai a terra sul ring. Ed è un peccato. La rapidità del minutaggio è di sicuro un punto a favore dello show (che, almeno, a differenza di molti altri, non tira le due di notte). Però toglie forse troppi attimi che avrebbero conferito più brio al programma. D’Alessio riemergerà dal torpore che lo attanaglia con l’arrivo della diretta? Chissà. Intanto, se il buongiorno si vede dal mattino, è eterno riposo.
I Ricchi e Poveri sono stati una coppia: voto 7
New entry di questa terza edizione, i Ricchi Poveri. L’eterna brunetta Angela Brambati e il sodale Angelo Sotgiu occupano la poltrona doppia che un tempo fu di Al Bano Carrisi in tandem con la giovanissima figlia Jasmine e, ancor prima, dei due Facchinetti: Roby e Francesco. Un’eredità di cui non è certo complicatissimo dimostrarsi all’altezza. Una sola puntata, però, è troppo poco per poter dire se si riveleranno un ottimo innesto allo show, per ora possiamo definire il loro apporto “timido, circospetto”. Di certo sono affiatati, nonostante il dolore per la perdita, nel 2022, del terzo del gruppo, Franco Gatti. Senza contare che tal dinamico duo ha una brama di stare in tv che se lo divora dall’interno: meno di un mesetto fa li avevamo visti super ospiti a Ballando con le Stelle, pronti a candidarsi come ballerini in gara la prossima edizione. Et voilà, al primetime di Rai 1 sono giunti perfino anzitempo, rispetto a quanto agognato. Bravi. Bravi soprattutto perché si lasciano sfuggire un piccolo scoop: i due si conoscono da quando lei aveva 16 anni e lui 17 e… sono stati una coppia! Per quanto scoppiata, rivelano, alla vigilia di Sanremo 1970 quando portarono sul palco dell’Ariston La Prima Cosa Bella. Considerato che la “biondina” dei Ricchi e Poveri Marina Occhiena lasciò la band per un fatto di corna che coinvolgeva proprio l’amica Brambati, non resta che attendere le prossime puntate per altre confessioni à la Beautiful…
Intonazione generale da brividi, X Factor asfaltato: voto 10
Sarà che questi concorrenti Over 60 non hanno nulla da perdere o da dimostrare e partecipano per gioco, ma la maggior parte di loro arriva sul palco facendo orgoglioso sfoggio di un’ugola d’oro massiccio. Tra i pochissimi a steccare, forse solo Clara, la voce originale della sigla di Lady Oscar. Per lei, infatti, nessuno dei giudici gira la poltrona. In compenso, si assiste quasi sempre a performance vocali straordinarie: dalla maestra in pensione Annalisa che rompe il ghiaccio “spettinando” tutti con Amor Mio di Mina fino a Marco, fu enfant prodige della canzone italiana, che si lancia in una splendida versione della perigliosissima Fai Rumore di Diodato. Il cast, come sempre, è molto variegato: presenti autotrasportatori che comsiderano il canto poco più di un hobby serale, come anche professionisti del palco che, per un motivo o per l’altro, non hanno conseguito il successo sperato. In ogni caso, i giovinastri che sognano X Factor avrebbero davvero da prendere appunti. Se a The Voice Senior non ci sono coreografie faraoniche e outfit da urlo, regna sovrana un’intonazione media da far tremare pressoché qualsiasi concorrente del talent figlio di Simon Cowell dai tempi di Marco Mengoni, almeno. Che smacco.
Clerici non parassita le disgrazie dei concorrenti: voto 8
“Tric trac”, questa l’espressione che abbiamo sentito ripetere più spesso, congiuntamente a “Viva la vita!” alla conduttrice del talent Antonella Clerici. Per format decisamente defilata rispetto alla giuria, riesce comunque a dare la propria impronta empatica allo show grazie ai blocchi in cui si siede sul divano con il concorrente di turno poco prima del momento in cui sarà chiamato a esibirsi sul palco. Minima spesa, massima resa – l’impegno per lei è certamente minore rispetto all’appuntamento quotidiano di È sempre Mezzogiorno, le va riconosciuto almeno un valore aggiunto oggettivo: non rimesta mai nelle sciagure altrui. Ogni partecipante ha la sua storia e alcune non sono sempre positive: c’è una madre che ha perso il figlio durante la pandemia, come anche un duo di concorrenti che suonano insieme da 50 anni, entrambi colpiti da tumore. Antonellina raccoglie queste informazioni senza indagare oltre, preferendo trasmigrare sulle più dolci note della musica di cui, nei fatti, si comporrebbe questo format. Questo come molti altro ma, lo sappiamo bene, molto spesso si preme l’acceleratore su vicende personali travagliate quando non tragiche. Clerici evita di cadere in tale greve assenza di buongusto. E c’è da essergliene grati.
Uno show con Over 60 per Over 60, quello che le nonne sognano: voto 5/6
Nonostante la straordinaria intonazione media e il garbo della conduttrice che evita sempre di scavare nelle traversie personali dei concorrenti, chi non porta la dentiera potrebbe trovare davvero difficile entrare in sintonia con The Voice Senior. Eppure, la prima edizione del talent finiva spesso in cima ai trend topic di Twitter. Il prodigio si verificava, quasi puntualmente, grazie alla tenerezza che i partecipanti suscitavano nel medio-giovane spettatore in virtù della loro tenacia e bravura. Oggi, purtroppo o per fortuna, tale effetto sembra essere svanito. Che siano bravi lo sappiamo già, che non perdano occasione di dimostrarsi grati alla vita per questa insperata occasione, pure. L’educazione verso i giudici, fatto rarissimo in tutti gli altri talent a target teen soprattutto quando si tratta di canto, la abbiamo già vista, cinguettata e apprezzata nelle due precedenti edizioni. Ora pare di rivedere lo stesso film. Film di cui ricordiamo a memoria ogni scena. Show scaldacuore intriso di buoni sentimenti, The Voice Senior è rimasto un po’ troppo uguale a se stesso per poter suscitare qualche barlume di interesse in chi non sia, come i concorrenti, un Over 60 intenzionato a prender sonno il prima possibile, magari con qualche canzone dei bei tempi andati a fargli da ninna nanna. Manca qualcosa nel ritmo, la giuria, almeno per il momento, poco o niente aggiunge alle esibizioni dal vivo. Comunque, una buona alternativa alla tisana drenante della sera. Quello che le nonne sognano. Mentre i nipoti s’assopiscono.